In Australia mancando l'infortunato Stefan Bradl, l'elemento più importante in termini di coefficiente di pista, si fa quel che si può. Tutta la scuderia dà il massimo per compensare l'assenza del tedesco, con Lorenzo in pole, Smith settimo e De Puniet che per la prima volta passa direttamente in Q2, anche se poi spreca un po' l'opportunità cadendo nelle fasi iniziali e qualificandosi solo 12esimo.
Sabato strappiamo la pole per 1,7 punti, ma domenica nonostante il dominio di Lorenzo e la bandiera nera a Marquez che mette fuori gioco Maltrainsema c'è poco da fare: secondi per 0,2 punti da VRR, mancando di un soffio la sesta vittoria stagionale.
Sarebbe bastata una posizione in più per Luca Scassa, che ha lottato fino alla fine con Petrucci per la 15esima posizione, ma ha chiuso 16esimo a soli 73 millesimi di secondo dalla zona punti. Oppure sarebbe bastato che Lorenzo conservasse il giro veloce fino alla fine.
Di certo non siamo stati di manica stretta con gli accorgimenti, visto che per compensare l'assenza di Bradl abbiamo speso 700.000 fantaeuro solo per Phillip Island, che ci hanno portato 8,8 punti senza i quali saremmo stati quarti. Non abbiamo però giocato l'accorgimento da più due posizioni sul motore credendo poco in Luca Scassa, che invece ci avrebbe dato +2,6 punti.
Il ritardo dalla vetta nel piloti si è ridotto a 25 punti, il che vuol dire che in Giappone dobbiamo arrivare davanti a Marquez se vogliamo riuscire a tenere aperti i giochi fino all'ultima gara.
Si complica invece la situazione nel costruttori dove il secondo posto in classifica, che dopo il GP d'Aragona era a soli due punti di distanza, si allontana ancora arrivando a +18.
Cesare
Rackham le Rouge
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